18 Luglio 2023 Lendlease: Build to Rent, il nuovo modello di investimento per l’abitare
L'evento dal titolo "Il Build to Rent for Sustainable Real Estate", organizzato da Lendlease in collaborazione con la SDA Bocconi, ha affrontato i nuovi scenari della rigenerazione urbana e ha esplorato come affrontare l'emergenza abitativa, analizzando il concetto di Build to Rent come modello per creare valore economico, sociale e ambientale per le comunità locali.
La rigenerazione urbana è un’occasione per ripensare il vivere urbano del domani e passa per modelli alternativi al tradizionale “costruire per vendere”. Il modello del Build to Rent, a differenza di altri Paesi, non trova una propria specifica collocazione normativa in Italia, ma se ben contestualizzata potrebbe aprire importanti prospettive di sviluppo, dando vita a una vera e propria categoria di investimento con benefici significativi sul bilancio economico italiano.
Il tema dell’abitare oggi è centrale. In questi anni sono emerse le inadeguatezze dello stock esistente abitativo, spesso tecnologicamente obsoleto, con alti consumi energetici e funzionalmente inadeguato. La proprietà della casa incomincia a non essere più percepita come bene rifugio sia per l’affermarsi di una nuova mobilità nel mercato del lavoro sia per le limitate capacità di risparmio/potere di spesa della fascia media e dei giovani, in particolare. Elementi questi che rendono l’affitto una soluzione alle nuove esigenze della domanda abitativa.
Il “costruire per affittare” ha come caratteristica peculiare la realizzazione di immobili destinati all’affitto gestito professionalmente. Il cardine del modello proposto, a differenza del build to sell, è la presenza di un operatore professionale specializzato nella gestione di beni immobiliari a destinazione d’uso residenziale che, con adeguati certificati e standard e un orizzonte temporale di almeno 30 anni, eroga servizi correlati alla persona, all’edificio e alla comunità, per esempio dalla manutenzione e servizi per gli edifici all’igiene della casa al baby-sitting, dalla palestra ai servizi scolastici agli spazi di co-working. Una casa, cioè, che permette di avere buona qualità del vivere in cui l’attenzione è posta sui fabbisogni dell’utilizzatore finale, con lo scopo di garantire agli affittuari un’esperienza di qualità non solo sotto il profilo abitativo, ma anche economico e della gestione; una casa in grado di rispondere ai cambiamenti dei bisogni e alle esigenze di spazio e di flessibilità che cambiano nel corso degli anni.
La nuova asset class verrà sperimentata all’interno dei due progetti di rigenerazione urbana di Lendlease a Milano: Milano Santa Giulia e MIND – Milano Innovation District.
“A differenza altri mercati internazionali – ha spiegato Andrea Rucksthul CEO Lendlease Europe – il build to rent in Italia non trova ancora una propria collocazione nel quadro amministrativo e fiscale, eppure rappresenta una potenziale opzione di sviluppo delle politiche abitative, accanto all’affordable housing, all’housing sociale, agli studentati, con implicazioni economiche e sociali e ambientali rilevanti. Sulla scorta della nostra esperienza internazionale, l’intuizione che il build to rent in Italia possa generare valore per il sistema Paese rispondendo alle nuove esigenze della domanda in modo inclusivo e sostenibile ha trovato una sostanziale conferma in questa ricerca. Il risultato dello studio di SDA Bocconi ha infatti ampiamente dimostrato che il nuovo modello dell’abitare come servizio produca significativi vantaggi in termini di benefici economici, sociali e ambientali rispondendo alle nuove esigenze della domanda abitativa con specifici fabbisogni nel medio e nel lungo termine. L’innovazione per diventare standard ha bisogno di nuovi framework normativi”.